YACHTMASTER: COS’E’ e PERCHE’

La certificazione Yachtmaster è un obiettivo, un percorso professionalizzante, la risposta al perché sia basilare e importante approfondire diversi aspetti tecnico/pratici per chiunque voglia navigare consapevolmente e in sicurezza.

Forse non tutti sanno che Water Tribe da diversi anni ha avviato una business unit dedicata esclusivamente alla formazione: si chiama Be Skilled. Ogni anno lo staff imbarcato sugli yacht a vela, attraversa un programma di apprendimento vario e articolato in vari argomenti, orientati alle diverse mansioni da svolgere all’interno dell’organizzazione, ai possibili sbocchi professionali ed ovviamente, in base alla specifica preparazione di ognuno.

In questi corsi, aperti anche ad ospiti esterni a Water Tribe, vengono affrontate tutte le tematiche legate alla vita di bordo: il coordinamento e la gestione dell’equipaggio, la pianificazione di una rotta in base alle previsioni meteo e alle aree di navigazione, la conduzione dell’imbarcazione e la risoluzione delle diverse avarie agli impianti di bordo. Un iter didattico/formativo propedeutico anche ad un percorso professionalizzante, che pone le sue radici nella didattica della RYA - Royal Yachting Association - l’ente certificatore del MCA Maritime & Coastguard Agency (la Guardia Costiera inglese), che attesta il grado di competenza di equipaggi e skipper, uno tra i più diffusi e riconosciuti presso le autorità marittime di tutto il mondo.

Dal 2017, Be Skilled è diventato l’unico RYA training center a Milano e ancora oggi, uno dei pochi in Italia a rilasciare molte delle certificazioni propedeutiche ad esempio all’ottenimento dello Yachtmaster, un riconoscimento molto ambito tra gli skipper, anche quelli senza alcuna velleità professionale.

Cerchiamo quindi di capire meglio di cosa si tratta, come la si ottiene e perché riteniamo debba essere un importante obiettivo di ogni skipper.

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TITOLO DEL COMANDO VS YACHTMASTER

Partiamo da un concetto semplice: ogni nazione ha sviluppato un proprio codice della nautica che regolamenta licenze, certificazioni, gli obblighi per tutti i natanti, imbarcazioni e le navi battenti la bandiera della relativa nazione.

Genericamente i titoli per il comando delle imbarcazioni da diporto (cioè per la conduzione di imbarcazioni NON ad uso commerciale), permettono di comandare imbarcazioni con differenti restrizioni relative alla metratura, alla stazza e alla distanza dalla costa dell’area di navigazione.

Tutte le nazioni però, convengono sul fatto che il titolo per il comando da diporto, sia esclusivamente per uso ricreativo, cioè non può essere utilizzato a fini professionali. Per tutti quei comandanti che invece percepiscono un emolumento per le loro prestazioni a bordo, ogni paese eroga infatti specifiche disposizioni e standard professionali.

Questo vuol dire che la patente nautica italiana per la conduzione d’imbarcazioni da diporto viene riconosciuta sì in tutti paesi del mondo, ma non per svolgere attività professionali (uso commerciale). In Italia, per poter avere tale titolo, bisogna essere iscritti a ruolo in “gente di mare” e acquisire un “libretto di navigazione”, sul quale vengano riportati i periodi d’imbarco su unità “commerciali". Solo dopo aver maturato un certo numero/periodo d'imbarco a “libretto” e ottenuto le certificazioni relative alla sicurezza STCW95 e all’uso della radio, è possibile accedere al corso per l’ottenimento del “titolo per il comando commerciale" di imbarcazioni.

All’estero invece e su tutte le imbarcazioni battenti bandiera straniera, esistono differenti regolamentazioni e certificazioni richieste, tra le quali ad esempio lo Yachtmaster, con l’aggiunta però del “commercial endorsement” (estensione ad uso commerciale). Entriamo ora nel dettaglio.

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IMO e ABILITAZIONI COMMERCIALI

A prescindere dalle varie legislazioni ed enti governativi nazionali esistenti al Mondo, c’è un organo sovranazionale che ha emanato una serie di direttive e normative riconosciute da ben 172 paesi: l’IMO, l’Organizzazione Marittima Internazionale.

L’IMO è l’agenzia specializzata delle Nazioni Unite, istituita a seguito dell’adozione della Convenzione di Ginevra del 1948 di cui l’Italia è membro del consiglio direttivo. La sua creazione nasce dall’esigenza di regolare il trasporto marittimo internazionale, un settore che copre il 90% dell’insieme del commercio mondiale, promuovendo la cooperazione tra i paesi, garantendo così la sicurezza della navigazione e la protezione dell’ambiente marino.

A prescindere dai vari titoli viste nel paragrafo precedente, per svolgere il “comando commerciale” su imbarcazioni a vela e/o motore, è necessario avere certificazioni e abilitazioni professionali specifiche che l’IMO riconosce. Una delle abilitazioni professionali riconosciuta dall’IMO (e di conseguenza in molti paesi al mondo) è lo Yachtmaster dell’RYA con commercial endorsement. Proprio per questo motivo, come dicevamo in apertura, è ambito da molti skipper in ogni parte del mondo.

La posizione dell’Italia a riguardo è piuttosto “protezionistica”, perché pur aderendo all’IMO e a numerose convenzioni internazionali in ambito marittimo, riconosce solo il titolo per il comando commerciale italiano. L’unica eccezione, è il possesso della certificazione MASTER GT 200 rilasciato dall’MCA (la Marina Inglese), la stessa che riconosce nell’RYA il proprio ente certificatore. Dunque ottenibile solo dopo aver ottenuto almeno lo Yachtmaster Ocean e/o Offshore, l’endorsement commerciale e le certificazioni obbligatorie sulla sicurezza (STCW95).

Per chi desiderasse quindi operare in Italia a bordo di imbarcazioni adibite a locazione o noleggio, è bene tenere ben presente questi aspetti, anche (se non soprattutto) dal punto di vista assicurativo. Motivo per cui Water Tribe, attraverso l’attività di Be Skilled, si è dedicata negli ultimi anni alla formazione e specializzazione dei propri skipper (80 comandanti di cui quasi la metà certificati RYA Yachtmaster) ed un’operatività delle flotte svolta esclusivamente all’estero: nel bacino Mediterraneo, Caraibico e nell’Oceano Indiano.

Permetteteci quindi di sottolineare la grande differenza esistente tra gli operatori del turismo nautico come Water Tribe e gli enti associativi, che operano in aree e con skipper, il più delle volte non adeguati alle relative disposizioni legislative.

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LIVELLI DI CERTIFICAZIONE RYA/MCA

Qui di seguito facciamo chiarezza tra le certificazioni più diffuse, ottenibili seguendo anche il programma di Water Tribe Be Skilled.

RYA ESSENTIAL NAVIGATION & SEAMANSHIP

Adatto a neo skipper, ai membri dell’equipaggio, a chi vuole rinfrescare le proprie conoscenze e a chi desideri intraprendere dalle basi, il percorso di certificazione più completo. E’ un corso di 10 ore che si svolge online, dunque comodo e adatto a chi ha poco tempo. Numerose attività interattive ed una panoramica assolutamente completa della navigazione: dall’interpretazione delle carte nautiche e delle previsioni meteo, alla pianificazione della rotta, i controlli sul motore, la sicurezza, le segnalazioni, le maree e l’elettronica di bordo. A fronte di un test finale, viene poi rilasciato un certificato RYA.

RYA SHOREBASED

Un corso fortemente consigliato ma non obbligatorio. E’ la certificazione che attesta di aver seguito tutto il percorso di apprendimento teorico necessario al conseguimento dello Yachtmaster Costal e Offshore: 48 ore di teoria (6 giorni) in cui si affrontano le dinamiche della sicurezza a bordo, delle previsioni meteo, il COLREG, tutte le tematiche del carteggio necessarie alla pianificazione di un piloting e dunque di un passage plan completo, compresi i calcoli delle correnti e delle maree con l’utilizzo delle pubblicazioni nautiche internazionali.

RYA YACHTMASTER

Per accedere all’esame (in lingua inglese), sono necessari dei requisiti minimi:

  • 2.500 miglia totali navigate in qualità di skipper
  • 1.250 miglia navigate in aree soggette a maree e correnti (oceano)
  • Certificato GMDSS SRC (corso radio di bordo con uso del distress)
  • Certificato FIRST AID (corso primo soccorso)

Esistono 3 livelli di preparazione, che permettono indifferentemente la conduzione di imbarcazioni fino a 200 tonnellate di stazza.

Le uniche differenze sono la distanza dalla costa:

Livello 1: Costal.

  • Limite di navigazione < 80 miglia.
  • Requisito: 300 miglia navigate come skipper, di cui 150 in acque soggette a correnti e maree (oceano)

Livello 2: Offshore.

  • Limite di navigazione < 180 miglia.
  • Requisito: 2500 miglia navigate come skipper, di cui 1250 in acque soggette a correnti e maree (oceano)

Livello 3: Ocean.

  • Nessun limite di navigazione.
  • Requisito: aver già conseguito entrambi i precedenti o quanto meno l’Offshore e in aggiunta, aver effettuato come skipper, almeno una navigazione in un’unico passaggio > di 600 miglia.


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